Allattamento a orari? No, grazie!

ALLATTAMENTO

2 min read

Distanziare le poppate di 3/4 ore, allattare 10 minuti per seno, non allattare prima che sia trascorsa almeno un'ora e mezza dall'ultima poppata... Cos'hanno in comune tutte queste prescrizioni? Due cose in particolare:

1. Sono prive di fondamento scientifico e non tengono in considerazione la reale fisiologia dell'allattamento materno e del meccanismo di produzione di latte.

2. Invitano la mamma a guardare l'orologio e non il bebè!

Una delle cose più importanti e delicate che occorre affrontare nei primi tempi di vita assieme al proprio cucciolo consiste proprio nell'imparare a leggerne i segnali di benessere, di fame, di sazietà, di stanchezza. Imparare a fidarsi di lui/lei, delle richieste che manifesta, dei bisogni che esprime. Darsi il tempo di conoscersi, giorno dopo giorno, scoprirsi sempre più complici, simbiotici, uniti.

In tutte le fasi dell'allattamento, ma soprattutto all'inizio, infatti, è importante che mamma e bebè si conoscano profondamente e che la mamma impari a osservare la propria creatura affinando la capacità di comprenderne i segnali e i bisogni. In questo percorso, il momento della poppata non fa eccezione: riconoscere le tipologie di suzione, controllare l'attacco al seno, ascoltare i rumori della deglutizione, guardarsi negli occhi.. sono tutte attività fondamentali che richiedono calma e attenzione, e che non necessitano di orari e scadenze!

Anche l'efficacia di una poppata dipende da molti fattori, tra cui l'attacco e la capacità di suzione del bebè. In caso di piccoli nati in po' prima del termine, sonnolenti, magari di basso peso o semplicemente meno voraci, 10 minuti potrebbero essere troppo pochi per consentire loro di estrarre anche la porzione di latte più grassa e calorica (e questo si ripercuoterebbe inevitabilmente sulla crescita ponderale).
Viceversa, ci possono essere bambini per cui 10 minuti per lato saranno fin troppi, perché capaci di drenare benissimo il seno in tempi ancora più rapidi.

Schemi rigidi, orari fissi, poppate col conto alla rovescia non aiutano questo meraviglioso e preziosissimo processo di ascolto e apprendimento, e non rispettano l'unicità di ogni bambino, di ogni seno e di ogni allattamento!

Le situazioni che si possono incontrare sono le più disparate: ci sono bimbi che rapidamente prendono dei ritmi piuttosto cadenzati nelle poppate, ma ce ne sono altri che hanno delle richieste molto diverse da un giorno all'altro. Tutto rientra nella fisiologia, i parametri di benessere di un bebè sono molteplici, così come gli equilibri di una diade sono in continuo sviluppo e cambiamento.

Pertanto, ai fini di un buon allattamento, non è importante sapere quanto duri la poppata, ma piuttosto ci interessa osservare il comportamento del cucciolo al seno.
Questa osservazione e la sua comprensione stanno alla base della comunicazione tra mamma e bebè fin dai primi giorni di allattamento.

Se un cucciolo succhia a lungo ma con movimenti a sfarfallio, se tende ad addormentarsi poco dopo l'inizio della poppata e a dormire spesso al seno, una durata anche lunga della poppata non ci garantisce che ci sia stato un adeguato trasferimento di latte.
Viceversa, se durante una poppata anche di pochi minuti, notiamo un cucciolo attivo e sveglio, con movimenti di suzione efficaci e regolari, e una crescita positiva, beh, possiamo pensare di essere sulla buona strada.

Tutte queste osservazioni vanno sempre sommate a quella dello stato di benessere generale del bebè, del numero di pannolini bagnati e sporcati, e del suo aumento ponderale: questi elementi uniti assieme ci permettono di monitorare la crescita del nostro cucciolo e la buona prosecuzione dell'allattamento.

Se avete dei dubbi sulla gestione del vostro allattamento rivolgetevi a chi vi possa realmente ascoltare, capire e supportare. Ma ricordate: la rigidità e gli orari prestabiliti non sono mai stati grandi alleati di alcun allattamento e di alcun bambino!